venerdì 19 giugno 2009

Club Roberto Cavalli, centinaia di fiorentini manifestano per far rimuovere il gazebo e per la vivibilità del quartiere

Mercoledì scorso, centinaia di residenti del centro storico di Firenze, del quartiere di San Frediano, hanno seguito l'appello dei genitori della scuola dell'infanzia Fioretta Mazzei e hanno partecipato al sit-in davanti al "Catafalco", il trionfale monumento autocelebrativo con cui il Club Roberto Cavalli ha marcato il territorio, rubando lo spazio al gioco dei bambini e sfregiando l'equilibrio estetico del centro storico.

A sorpresa, il probabile futuro sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è intervenuto, firmando la richiesta di rimuovere la struttura che Roberto Cavalli ha imposto alla città.


Il coordinamento dei genitori - apartitico, del tutto spontaneo e privo di risorse - è rimasto sorpreso dal successo della manifestazione, che evidentemente ha toccato un argomento importante per i residenti di un quartiere sopraffatto dagli interessi privati: ognuno aveva una storia da raccontare.


Quanti eravamo? I genitori e i bambini dell'asilo si sono trovati a essere una minoranza, tra i tanti residenti. Uno di noi, che ha potuto contattare solo una parte dei presenti, ha raccolto 240 firme.

I bambini hanno riempito i muri con i disegni della piazza che sognavano.


Due simpatici madonnari, Martino Zingarelli e Angela Esposito hanno fatto un grande disegno dell'Uomo Ragno che salva Firenze dalle ingiustizie.

Qualche bambino ha anche scoperto la possibilità di usare in maniera creativa il Catafalco Roberto Cavalli.



A un certo punto, è apparso Matteo Renzi, con ogni probabilità prossimo sindaco di Firenze. Matteo Renzi, davanti a un folto gruppo di testimoni, ha firmato la richiesta di revocare la licenza per il Catafalco di Roberto Cavalli, e in subordine di non rinnovare il permesso. La nostra, dicevamo, è un'iniziativa apartitica; chi tra di noi si auspica la vittoria di Renzi, ne trarrà motivo di soddisfazione; e chi la teme, avrà ogni diritto di chiedergli conto della sua firma.

Hanno voluto mettere la loro firma anche Valdo Spini, candidato anche lui alle elezioni, ed Eros Cruccolini, presidente del Consiglio Comunale di Firenze.



A coronare la manifestazione, un allegro girotondo attorno al Catafalco Cavalli, per ricordare che la piazza non è di chi se la compra, ma di chi ci vive e la ama.


Ogni tanto si facevano vedere quelle che i presenti chiamavano le cavallette: una fauna composita di sfortunatissimi sguatteri extracomunitari (in fondo alla scala, peruviani, a salire egiziani), stravaganti personaggi che fingevano di essere biker, buttafuori in camicia nera, cacciatrici appena-maggiorenni (ma mai leopardate - disposte a tutto, ma non a indossare i vestiti di Cavalli), cinquantenni (maschi e femmine) abbronzatissimi e profumati, e soprattutto il genero di Roberto Cavalli e titolare del Cavalli Club, Joseph Danilo Jacoviello.



Perennemente al telefonino e sempre più nervoso a mano a mano che la manifestazione diventava più imponente, Joseph Danilo Jacoviello (a sinistra nella foto) aveva evidentemente ordinato una ritirata strategica: il locale, di solito già attivo alle sette di sera, ha cominciato a funzionare solo dopo le dieci, quando si è conclusa la manifestazione.

Poco dopo, chi abita a Piazza del Carmine ha potuto vedere uno degli sfortunati extracomunitari eseguire gli ordini del capo, strappando a uno a uno i disegni fatti dai bambini e buttandoli nel cassonetto della spazzatura (no, non quello della carta). Solo perché possiamo immaginare in che situazione di ricatto viva, evitiamo di pubblicare qui la foto del signore cui è stata commissionata questa piccola schifezza.

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